Letterina a Babbo Natale Sindaco (di Milano)

Carlo Alberto
3 min readDec 9, 2015

Caro Sindaco,

con l’avvicinarsi del Natale quest’anno ho deciso anche io di spedire la mia letterina e così, come fanno molti bimbi, anche io ho impugnato “carta e penna” per scriverla.

Solo che invece di mandarla a Babbo Natale, ho deciso di inviarla a te che ti considero un po’ il papà di tutti noi cittadini. E ti chiedo subito scusa per il tono colloquiale, ma penso che me lo perdonerai. Infatti dietro questo “tu” sono sicuro che riconoscerai tutto il profondo rispetto che sinceramente mi anima.

Devo anche confessarti che sono stato davvero combattuto se scrivertela, un pò perché sono tanti anni che non ne mando una ed un po’ anche perché, come dico sempre ai miei due bimbi, guardando al proprio “cuoricino” dobbiamo sentire di meritarci almeno un po’ quello che chiediamo. Perlomeno negli intenti, quelli più sinceri.

Ma poi, ancora dubbioso, ho anche pensato che quello che ti voglio chiedere, ciò che desidero, non è un dono per me, almeno non solo. Ho quindi preso il coraggio di scriverti ed eccomi qui.

Prima però di chiederti cosa desidero più di ogni altra cosa per quest’anno, fammi raccontare un piccolo episodio e ti chiedo scusa se ti rubo troppo tempo. Ma per me è davvero importante per farti comprendere meglio quello che ti voglio chiedere.

Ti esorto quindi di leggere con la pazienza del “padre”.

Questa mattina, proprio pochi minuti prima dell’apertura dei cancelli della nostra scuola posti in una strettissima stradina, tanto piccola da essere adatta ad elfi, gnomi oltre che ai nostri piccoli bambini, si sono affollati operai e mezzi per il rifacimento del manto stradale (quella stessa stradina che vede andare avanti ed indietro tante auto di Vigili Urbani e di grandi camion, quelli con le ruote grandi grandi che piacciono tanto ai miei due piccoli mostri; già, perché in quel viottolo c’è probabilmente un distaccamento dell’acquedotto e chissà cosa altro, visti i mezzi che transitano).

Preoccupato di quanto stesse accadendo, riesco ad aprire il cancello di ingresso in modo che i bambini potessero entrare nel cortile interno invece che accumularsi tra camion e ruspe. Cerco quindi i bidelli o qualcuno per segnalare la situazione, magari per aprire un altro ingresso sul fronte-strada, sfortunatamente non trovo nessuno. Mi dirigo allora di gran carriera al parcheggio interno dei Vigili Urbani certo di trovare qualcuno a cui riferire la situazione. Proprio là dove me li ero immaginati, trovo proprio un paio di Agenti che stavano conversando a meno di 5 metri di distanza.

Vedi caro Sindaco, sinceramente credo di essere una persona ben educata e credo di essermi rivolto alle Agenti in modo adeguato. Purtroppo la reazione è stata particolare, quantomeno imbarazzante, riferito proprio da alcuni genitori che avevano assistito alla scena. Ad ogni modo ed in fin dei conti spero che sia stata colpa mia e delle mie scarse doti di comunicazione. Mi tranquillizza davvero pensarla così.

Ma in tutta questa storia ahimè, c’é un nodo fondamentale, un leitmotiv che costantemente riconosco al di là del singolo episodio e che mi ha spinto a scriverti ed a vincere tutte le mie diffidenze.

Si tratta di un aspetto essenziale, una cosa che cerchiamo di instillare nei nostri figli con un grande “sforzo educativo” nonostante i numerosissimi e quotidiani contro-esempi che purtroppo incontrano in ogni angolo della nostra città, sin dentro le mura scolastiche.

Sono convinto che sarai anche tu d’accordo con me.

Per questo Natale, mio caro Sindaco, ti chiedo in dono per tutti noi un regalo vero e sincero:

il senso di responsabilità.

Grazie tante,
Carlo Alberto Degli Atti

PS: davvero mi auguro che tu riceva in tempo questa mia letterina

PS2: spero che i folletti tuoi aiutanti abbiano fatto scorta di questa dote così rara

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